

Nuove risorse per l’ambiente e il territorio sardo
Come nasce il progetto
Il progetto nasce in virtù dei risultati positivi nel recupero di materia dai rifiuti ottenuti dagli impianti realizzati dal Gruppo Esposito, in funzione da oltre quindici anni su tutto il Territorio nazionale, caratterizzati principalmente dall’elevato livello di specializzazione ed innovazione tecnologica.
Da qui la realizzazione della prima soluzione impiantistica per il trattamento di rifiuti non pericolosi provenienti principalmente dalla pulizia degli arenili, situata nel Comune di Quartu Sant’Elena (CA).
La consapevolezza della fragilità degli ecosistemi ha spinto Ecocentro Sardegna a sviluppare un nuovo modello economico che coniugasse sviluppo tecnologico e difesa del territorio. Questo ha dato vita all’impianto di Quartu, dove la tutela dell’ambiente si traduce nella salvaguardia degli arenili e nel contrasto dell’erosione costiera.
Il modello Ecocentro Sardegna, che fa della sostenibilità economica e ambientale i suoi punti di forza, è replicabile in buona parte del territorio italiano, dato che il fenomeno dell’erosione costiera interessa più del 75% delle spiagge della penisola.



Gestione efficace dei rifiuti nel rispetto dell’ambiente
L’impianto Ecocentro Sardegna è il primo in Italia in grado di trattare e recuperare efficientemente i rifiuti provenienti dalla pulizia degli arenili, grazie ad una efficace separazione della sabbia dalla frazione organica, tanto da essere l’unico impianto di lavaggio autorizzato e realizzato per il trattamento dei residui degli arenili e della posidonia spiaggiata sul territorio nazionale.
La tecnologia è stata sviluppata nell’ambito del Piano di Innovazione della Regione Sardegna per l’ottimizzazione del processo di lavaggio, con lo scopo di valorizzare la frazione organica contenuta nei rifiuti spiaggiati e di restituire la sabbia pulita alla spiaggia di origine.
L’impianto è anche il riferimento a livello regionale per il trattamento mediante lavaggio dei residui di pulizia delle strade (meglio noti come “spazzamento stradale”), come indicato nel Piano Regionale di gestione dei rifiuti urbani – approvato dalla Giunta regionale con la deliberazione n. 69/15 del 23.12.2016 e s.m.i.